Industria 5.0: il nuovo volto dell’innovazione industriale

L’Industria 5.0 rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama aziendale. Questa rivoluzione già in atto, è in grado di portare con sé una serie di cambiamenti radicali capaci di influenzare profondamente le imprese le loro operazioni nel presente e in futuro.

L’Industria 5.0 segna un importante passo avanti nel panorama aziendale. Questa trasformazione già in corso porta con sé una serie di cambiamenti radicali capaci di influenzare profondamente le imprese e le loro operazioni sia nel presente che in futuro.

Industria 5.0: un nuovo approccio

L’Industria 5.0 rappresenta il nuovo volto dell’innovazione industriale. Un approccio che abbraccia l'intero ciclo produttivo, promuovendo un modo di operare olistico e sostenibile, orientato alla creazione di prodotti personalizzati che rispondono alle esigenze dei consumatori e al contempo salvaguardano l'ambiente. Il rapido avanzamento delle tecnologie 4.0, come l’ICT, l'intelligenza artificiale e la robotica, sta alimentando questa evoluzione, portando alla creazione di sistemi cyber-fisici sempre più avanzati e dispositivi IoT sempre più sofisticati. La Collaborative Industry, ossia la collaborazione sinergica tra persone e macchine, diventa cruciale per il successo aziendale sia ora che in futuro.

L'evoluzione verso l'Industria 5.0

L'Industria 5.0 non ha avuto un inizio preciso, ma si è sviluppata gradualmente attraverso l'interazione tra innovazioni tecnologiche e cambiamenti socio-economici. Il rapporto della Commissione Europea del gennaio 2021 ha posto l'Europa al centro della lotta contro il cambiamento climatico e della promozione di un'economia circolare, proponendo una visione ambiziosa per accelerare la transizione verso un futuro in cui l'industria diventa il motore trainante della trasformazione verso un'economia verde e resiliente.

L'impatto sull'azienda

L'Industria 5.0 avrà un impatto significativo e multifacetico sulle aziende:

  • Ridefinizione dei processi produttivi: L'Industria 5.0 porterà a una ridefinizione dei processi produttivi all'interno delle aziende, con una maggiore collaborazione tra persone e macchine.
  • Investimenti in tecnologia: Le aziende dovranno investire in tecnologie avanzate e infrastrutture digitali per adottare con successo l'Industria 5.0.
  • Formazione dei dipendenti: Sarà fondamentale fornire formazione e supporto adeguati ai dipendenti per affrontare le sfide della nuova era industriale.
  • Adattamento alla domanda dei consumatori: L'Industria 5.0 permetterà alle aziende di rispondere più rapidamente alle esigenze dei consumatori, offrendo prodotti personalizzati.
  • Competitività globale: Le aziende che adottano l'Industria 5.0 saranno più competitive nel mercato globale, offrendo prodotti personalizzati e sostenibili.

Approccio centrato sull'essere umano

L'Industria 5.0 mette al centro l'essere umano, trasformando il modo in cui le aziende concepiscono il lavoro e l'innovazione. L'approccio centrato sull'essere umano migliora il benessere e il ruolo dei lavoratori nell'ambiente industriale del futuro.

L'importanza della resilienza

Nell'Industria 5.0, la resilienza è cruciale per affrontare le incertezze legate agli eventi naturali e geopolitici. Essere resilienti significa adattarsi in modo efficace per garantire la competitività aziendale nel lungo periodo.

La sfida della sostenibilità

L’Industria 5.0 si pone come paladina della sostenibilità ambientale, promuovendo lo sviluppo di sistemi di produzione basati su energie rinnovabili e l’adozione di processi circolari che possano diminuire l’impatto negativo sull’ambiente. L’obiettivo primario è ridurre drasticamente le emissioni di carbonio, rispettando al contempo i limiti ambientali del nostro pianeta. Affrontare questa sfida richiede un impegno totale delle industrie nel perseguire pratiche sostenibili che minimizzino gli sprechi, massimizzino l’efficienza energetica contribuendo attivamente alla conservazione delle risorse naturali.

Transizione 5.0: credito d’imposta per il biennio 2024-2025

Approvato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 26 febbraio 2024 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.52 del 2 marzo 2024, il decreto Legge Pnrr presenta una serie di misure per promuovere la transizione verso un’economia più verde e sostenibile, l’obiettivo del piano è favorire investimenti innovativi, digitali ed ecologici per sostenere la competitività delle imprese,

  • beni immateriali per l’industria 5.0: gli investimenti in tecnologie avanzate e beni immateriali riceveranno un sostegno significativo attraverso l’assegnazione di crediti d’imposta, garantendo alle imprese l’accesso alle risorse necessarie per l’innovazione;
  • destinatari del credito: tutte le imprese residenti in Italia possono richiedere il credito d’imposta, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dimensione e settore;
  • investimenti tecnologici per la sostenibilità ambientale: la promozione di investimenti tecnologici mirati alla realizzazione di processi e prodotti sostenibili è al centro delle politiche di agevolazione. Le aziende che adottano soluzioni green possono beneficiare di crediti d’imposta fino al 15% per investimenti fino a 2 milioni di euro;
  • formazione e consulenza: un’altra area chiave di focus è la formazione del personale e la consulenza aziendale. Con incentivi che arrivano fino al 50% per le piccole imprese, il Governo mira a potenziare le competenze del personale e ad aumentare la competitività aziendale attraverso programmi formativi mirati;
  • aliquote agevolate: le aliquote variano in base all’efficienza raggiunta con l’investimento e all’ammontare dello stesso. Si va dal 45% al 15%, con un massimo del 63% per gli investimenti sui moduli fotovoltaici;
  • riduzione dei consumi: per ottenere il massimo beneficio, le aziende devono ridurre i propri consumi, con riferimento all’intera struttura produttiva o al processo interessato, rispettivamente del 10% e del 15%;
  • investimenti ammissibili: le spese agevolabili devono essere sostenute tra il 2024 e il 2025 e devono rispettare i requisiti del piano Industria 4.0. Inoltre, devono garantire un risparmio energetico minimo del 3% o del 5%;
  • estensione del credito: il decreto ha ampliato l’applicabilità del credito d’imposta a due categorie di software necessari al monitoraggio dei consumi aziendali.

Differenza tra industria 5.0 e 4.0

L’Industria 5.0 non rappresenta semplicemente un passaggio evolutivo dall’Industria 4.0, ma piuttosto una riflessione sulla direzione presa. Sebbene la quarta rivoluzione industriale abbia prioritariamente puntato sulla digitalizzazione e sull’efficienza dei processi, la quinta rivoluzione mette in risalto il ruolo dei lavoratori e l’importanza di una transizione verso modelli più sostenibili. In questo senso, questo nuovo paradigma industriale non solo mira a ottimizzare la produzione, ma soprattutto a garantire una collaborazione sinergica tra esseri umani e macchine, ponendo le basi per un futuro in cui la tecnologia sia al servizio del benessere di tutti.

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